Mostra Tattoo Forever: il tatuaggio legittimato ufficialmente dalle Istituzioni come forma d’arte
Questa mostra è considerata da molti la legittimazione ufficiale del tatuaggio come espressione artistica perché per la prima volta legittimare qualcosa come forma d’arte beni culturali, museo di arte contemporanea di roma, storici critici e sociologi che all’unisono grazie anche al lavoro di manzo hanno per la prima volta legittimato ufficialmente quello che prima si pensava un lavoro artigianale come un linguaggio autorevole dell’arte contemporanea.
Manzo, in precedenza, ha fatto notare alle istituzioni che il tatuaggio è un’incisione irripetibile. L’incisione già faceva parte della storia dell’arte, e molti artisti tatuatori erano già legittimati come artisti in forme d’arte già riconosciute. Tuttavia, nell’arte contemporanea, si prevede che l’artista possa lavorare su qualsiasi materiale e con qualsiasi mezzo. Quindi, il tatuaggio eseguito dagli artisti invitati, già conosciuti nel mondo dell’arte come scultori o pittori, può essere considerato legittimo. Se un artista è già noto come tale in altre espressioni artistiche nell’arte contemporanea, può utilizzare qualsiasi mezzo e supporto. Tuttavia, è sempre l’intelletto a guidare, presentando il fatto che un artista riconosciuto può utilizzare qualsiasi mezzo, e ciò è stato avallato come espressione artistica.
Di seguito alcuni spunti di riflessione della giornalista di GQ che partecipò alla mostra nel 2016
Articolo Completo di GQ qui consultabile
Il corpo è un luogo che si estende ben oltre la propria contingenza; il corpo è un paesaggio dove si consumano le istanze di affermazione individuale, la lotta politica, la tematica ideologica. Il corpo è la messa in scena di se stesso, e si distingue attraverso un sistema complesso di segni estetizzanti: come i tatuaggi, che coprono ed esaltano la nudità rendendola unica.
È all’incirca questa la definizione del Corpo Glorioso nelle parole di Achille Bonito Oliva, in occasione della mostra “L’Asino e la Zebra. Origini e tendenze del tatuaggio contemporaneo” tenutasi a Roma nel lontano 1985. Da qui inizia idealmente il percorso che arriva al coraggioso progetto di Marco Manzo che, da oltre 25 anni, abbellisce i corpi con i suoi sensuali tatuaggi ornamentali.
“Io e mia moglie Francesca Boni lavoriamo ridisegnando il corpo, nascondendone difetti e imperfezioni. Slanciamo le forme disegnando bustini, accessori e gioielli che le ridefiniscano. Per i più, siamo i precursori dello stile ornamentale”, racconta mentre da bravo Cicerone mi accompagna da un lato all’altro del Macro Testaccio di Roma, il museo che ha ospitato “Tattoo Forever”, la mostra che presenta e ridefinisce il tatuaggio come acclamata espressione dell’arte visiva contemporanea.
PUBBLICITÀMarco è un uomo straordinario, dolcissimo e appassionato, un tatuatore d’eccellenza. “Preferisci tatuare le donne o gli uomini?” “Lavoro sopratutto con le donne, mi danno più soddisfazione. Sono più consapevoli e hanno un’elevata resistenza al dolore. Inoltre i miei tatuaggi sono pensati appositamente per le loro forme”. Non a caso, tra le sue clienti c’è Asia Argento, che è stata anche madrina dell’evento. Bellezza senza tempo, Asia si è esibita in occasione del vernissage in una performance su un’altalena che troneggia nel mezzo dell’ala del museo che ospita la collezione di abiti, realizzata in collaborazione con gli stilisti di Alta Roma, ispirata all’iconografia del tatuaggio.
Pittura, grafica, moda, scultura. Il tatuaggio che viene decontestualizzato dalla pelle e ricontestualizzato in altre forme espressive. Il tatuaggio come arte conclamata, omaggiato da attori, scultori, street artist, vignettisti e stilisti di alta moda. Il corpo come tela da dipingere e scultura da plasmare. Il tatuatore come artista in costante ricerca e scambio di ispirazione. Ecco il main concept di “Tattoo Forever”, il progetto artistico che ambisce, attraverso il patrocinio delle Istituzioni e grazie al sostegno di illustri rappresentanti del sistema Arte, ad emancipare il tatuaggio dalla sua dimensione galeotta.
Marco Manzo, curatore e direttore artistico dell’evento, ci ha lavorato tre anni ed è infine riuscito a riunire tatuatori di fama internazionale quali Paul Booth, Volker Mrschky e Simone Pfaff, DotsToLine, NeonJudas, Joe Capobianco, Stefano Alcantara, Nick Baxter, Colin Dale, Alex De Pase, Billi Murran, Andrea Lanzi, Roberto Borsi, Antonio Proietti e artisti, come Giuseppe Vigolo che presenta EVA, la donna incisa su lastra di ardesia, il fossile venuto dal futuro di una creatura tatuata. Grazie alla loro opera, il tatuaggio entra ufficialmente nell’arte contemporanea come espressione artistica che prevede la possibilità di utilizzare un qualunque supporto per la propria realizzazione.
“C’è chi si sente artigiano, chi vuole portare avanti la tradizione, chi è abile a riprodurre su pelle soggetti esistenti o immagini di opere altrui dando loro la propria interpretazione [..] e artisti completi che hanno inventato dei nuovi stili, capaci di lavorare su più supporti, realizzando pezzi unici e concetti inediti.”.
“Tattoo Forever” è un percorso intriso di rimandi e collegamenti. Si inizia dai ritratti di Michael Laukien, che ha fotografato il tatuaggio nella storia delle civiltà e delle culture, e si prosegue con le tele dei tatuatori che sono anche maestri d’arte quotati ed esibiti in prestigiose gallerie internazionali. Al centro della sala troneggia la Cheyenne Gold Pen, la macchinetta elettrica per tatuare prodotta dalla Cheyenne Tattoo Equipment, brand di riferimento dei tatuatori di tutti il mondo. La Gold Pen è l’orgoglio di Marco, che ha concepito con Cheyenne questa macchinetta d’avanguardia, silenziosa ed elegantissima nel suo rivestimento in foglia d’oro arabescata. Una joint venture tra titani che incarna una specifica visione del tatuaggio: una forma d’arte che mette in relazione l’attimo e l’eternità.
“Il tatuaggio da immortalità al corpo, perché lo rende un’opera d’arte”, ha dichiarato la madrina Asia Argento. E, anche se torneremo polvere e della pelle non resterà traccia, il tatuaggio sopravviverà reincarnandosi in nuove forme. Ce lo raccontano i busti in bronzo che ricalcano il corpo delle donne tatuate da Marco, e ce lo testimonia la scocca coriacea della BMW R NineT Tattoo, la moto celebrativa dei 90 anni di BMW Motorrad dalla particolare livrea tatuata, nata dalla collaborazione con Marco Manzo.
“Tattoo Forever” è stata una bellissima scoperta; e, anche se la mostra è ormai conclusa, resterà, esattamente come un tatuaggio, impressa nel tempo e nella storia.
La lotta di Manzo insieme ad altri artisti di fama nazionale ed internazionale è andata avanti,. manzo è stato anche curatore del MACRO Testaccio di via Nizza museo di arte contemporanea di Roma dove in qualità di curatore ha consegnato attestati di valore artistico a più tatuatori di fama internazionale, creando anche una tavola rotonda tra storici, sociologi, volti a confermare e legittimare il tatuaggio come espressione artistica, è stato anche curatore dei nuovi linguaggi di arte contemporanea nel 21esimo secolo al Senato della repubblica, e nel tempo è riuscito a portare il tatuaggio nelle grandi mostre come la biennale d arte di venezia e nelle collezioni di piu musei di arte contemporanea come artista invitato.
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