Anche Il Giornale parla di noi: Marco Manzo Installazione alla Chiesa di Santa Maria dei Miracoli
La mostra non è una mostra sul tatuaggio ma un’installazione che parla di temi sociali, con una vicinanza di linguaggio con i testi sacri si trovano mani in marmo già andate in mostra alla Biennale d’Arte di Venezia con un percorso arricchito con la violenza non solo sulle donne ma anche sull’uomo quindi con le mani della crocifissione.
Il percorso ideato da Manzo si conclude con una pacificazione tra l’uomo e la donna e con una Maddalena ai piedi della Croce Gloriosa dei Miracoli. Lo stile ornamentale di Manzo che vive soprattutto su corpo umano e su scultura si distacca dal corpo per andare a rappresentare la Croce Gloriosa dei Miracoli. La Croce Gloriosa è la Croce della Resurrezione. E quindi sotto di essa la Maddalena è pacificata. Dunque l’ornamento diviene struttura che rappresenta un simbolo.
“La mostra a Santa Maria dei Miracoli è stata fortemente voluta dal rettore della Chiesa, padre Ercole Ceriani; incontrando il sostegno convinto di monsignor Daniele Libanori, vescovo ausiliare della Diocesi di Roma per il settore centro, l’approvazione di don Giuseppe Lorizio, direttore dell’ufficio cultura, nonché l’approvazione dell’ufficio liturgico del Vicariato di Roma. Ha ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza dei Beni Culturali.
Al seguente link è possibile recuperare anche le ultime dichiarazioni di Padre Ercole Ceriani.
Articolo de “Il Giornale”
Un tatuaggio non sulla pelle umana, ma sul marmo, sulla schiena dell’opera d’arte che raffigura Maria Maddalena. Articolo di Sara Sartini Qui il link dell’articolo completo
Un tatuaggio non sulla pelle umana, ma sul marmo, sulla schiena dell’opera d’arte che raffigura Maria Maddalena. L’arte del tattoo entra in Chiesa, per la prima volta nella storia, grazie a Marco Manzo, artista-scultore romano considerato il «padre» del tatuaggio ornamentale. Manzo ha inciso i suoi tatuaggi effetto merletto su opere in marmo bianco di Carrara in una esposizione a Santa Maria dei Miracoli a Roma. «Con la stessa macchinetta con cui incido sul corpo umano – racconta al Giornale l’artista – incido il marmo. Tramando così il mio stile e la mia incisione nel tempo in opere che non moriranno mai. L’arte del tatuaggio e l’arte della scultura si fondono». In mostra, nella chiesa di piazza del Popolo fino al 31 agosto con ingresso gratuito, croci e mani in marmo testimoniano la violenza sulle donne.
Sono opere che Manzo ha esposto alla 58esima Biennale di Venezia e che ora si trovano nella chiesa romana. A queste, si aggiungono alcune opere inedite. Come la scultura in marmo bianco «La Maddalena pacificata» che giace addormentata sotto una croce ornamentale alta 4,5 metri, realizzata in materiali misti e che dopo l’esposizione sarà acquisita dalla Fondazione Zichichi di Erice. La «Croce gloriosa dei miracoli» sarà invece acquisita nel patrimonio artistico della stessa chiesa. Dalle colonne escono poi 20 mani che impugnano armi, ma sono arti fermati nell’attimo di ferire. Due installazioni rappresentano le «Mani della crocifissione». «Sono stato invitato dal Rettore della Chiesa perché ha visto nelle mie opere una forte vicinanza ai testi sacri – prosegue Manzo -. In chiesa arriva così qualcosa che fa riflettere, che può permettere anche al visitatore che non sta cercando né l’arte né i testi sacri. Insomma, il mio è un linguaggio universale, con un messaggio di speranza, di denuncia, di ripudio della violenza e del sopruso».
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