Capezzolo introflesso, risolvere con un piercing
Capezzolo introflesso, risolvere con un piercing
Tra i piercing più richiesti del momento troviamo quello al CAPEZZOLO, per risolvere la problematica del capezzolo introflesso è infatti consigliato dai medici anche ricorrere alla pratica del piercing solo ovviamente presso di studi di professionisti accreditati.
Normalmente non viene eseguito da tutti i piercer poiché è una zona molto delicata, all’inizio si inserisce un orecchino più lungo per limitare il gonfiore, dopo 15 giorni si può sostituire o eventualmente portare la barretta a “misura” accorciandone l’eccesso. in teflon-
Tra le problematiche più comuni riscontriamo quella relativa alla cosiddetta “incarcerazione”; laddove l’orecchino dovesse essere troppo lungo è possibile che venga inglobato dalla cute, motivo per il quale dopo una prima fase di sgonfiamento va sostituito o accorciato.
Quando ci si rivolge a studi professionali, le problematiche risultano molto rare, questo teniamo a ricordarlo. Fondamentale lasciare la zona non sollecitata, dunque non “giocare” con il piercing per evitare eventuali complicazioni.
Il capezzolo introflesso, o “cieco” è uno dei motivi per i quali si decide di praticare un piercing.
Il risultato, eseguendo un piercing al capezzolo, è visibile immediatamente: il piercing si può anche togliere dopo alcuni mesi e nel 95% dei casi il capezzolo rimarrà estroflesso. Si può far uscire di più o di meno a seconda del piercing inserito, ad esempio una barretta puà farlo uscire di più rispetto alla classsica bananina- quando la situazione èè molto grave, in alcuni casi si ha bisogno di fare una doppia foratura a croce nei casi più gravi ma nel 90 per cento dei casi basta un solo foro. l alternativa è un intervento che dovrà eseguire naturalmente un medico. quindi sono molti anche i medici che consigliano il piercing per risolvere la problematica.
E’ chiaro che data la delicatezza della zona sia fondamentale rivolgersi a professionisti del settore che abbiano conseguito le qualifiche necessarie all’esercizio della professione: mettersi in mano a degli abusivi, che non sono in grado di garantire l’applicazione di tutte le normative igienico-sanitarie può essere un grave rischio per la salute.
Solo a Roma, a fronte di 1200 studi autorizzati, si stima la presenza di circa 30.000 abusivi.
Al Tribal Tattoo Studio, primo studio di tatuaggi e piercing a Roma nord, Marco Manzo esegue questa tipologia di piercing nella massima sicurezza da circa 30 anni, ed è docente di igiene e sicurezza sul lavoro e tecnica di tatuaggio e piercing nei corsi professionali necessari per l’esercizio dell’attività sin dalla loro istituzione.
Si possono introdurre anche monili con palline molto piccole, per chi non fosse amante del piercing vistoso.
Tutti i gioielli utilizzati al Tribal Tattoo Studio sono biocompatibili e di materiali della migliore qualità (acciaio chirurgico, titanio, teflon, bioplastica), nel rispetto della normativa UNI EN 1811:2011.
Per conoscere tutte le norme igienico-sanitarie applicate al Tribal Tattoo Studio, puoi visitare il nostro sito.
Allergie ai metalli: il nostro studio esegue la pratica del piercing in qualsiasi zona del corpo ricorrendo e utilizzando sempre materiali anallergici quali acciaio chirurgico di grado medicale, titanio, bioplastica, conformi alle norme europee. Per approfondire l’argomento vi invitiamo a leggere questo articolo.
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