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Marco Manzo, artista internazionale, ha portato il tatuaggio in alcuni contesti che prima erano considerati impensabili, parliamo del Senato della Repubblica, dei musei di arte contemporanea fino ad arrivare alla Biennale di Venezia. Marco Manzo è un artista romano che ha lottato negli anni per far riconoscere il tatuaggio come forma d’arte e lavora nel suo studio di Roma Nord accontentando appassionati del settore ed eseguendo tatuaggi di ogni tipo. Manzo ci dice che il tatuaggio non è l’esaltazione delle sue capacità artistiche ma è segnare momenti fondamentali della vita di una persona quindi anche un semplice e piccolo tatuaggio può avere un grande significato, dunque è sempre un onore eseguire tatuaggi anche semplici.

La cosa fondamentale è mettere in sicurezza se stessi e i propri clienti, quindi con il rispetto di tutte le norme igienico sanitarie vigenti.

In questa intervista Marco Manzo ci spiega come possa sussistere un parallelismo tra le diverse forme di arte adesso riconosciute come la street art, che un tempo veniva considerata da alcuni deturpazione della città e il tatuaggio che, appunto, veniva considerato deturpazione del corpo divengono arti riconosciute dalle Istituzioni.

Di seguito un’intervista che racconta alcune tappe fondamentali di Manzo:

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